I risultati per la segreteria regionale PD

Ecco i risultati delle elezioni per il segretario regionale del PD Lazio

VOTANTI
14.417 ROMA
26.249 PROVINCIA DI ROMA
10.823 FROSINONE
7.387 LATINA
1.728 RIETI
8.599 VITERBO
69.203 TOTALE LAZIO

ASTORRE: 46.705 (67,84%) – 127 delegati
MANCINI: 18.801 (27,31%) – 58 delegati
ALEMANNI: 3.338 (4,75%) – 15 delegati

 

 

Risultati delle primarie del circolo di Manziana

Risultati delle primarie regionali del Lazio:

Manziana
Alemanni 23 (17,04%)
Roma e provincia democratica con Bruno Astorre 62 (45,93%)
Cambiamo con Bruno Astorre 4 (2,96%)
Rigenerazione democratica 5 (3,7%)
Mancini 40 (29,63%)
1 scheda nulla (0,74%)

Totale 135 votanti

Pre-Registrazione Elettorato

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Primarie regionali del 1° dicembre 2018

ore 8,00 – 21,00

ATTENZIONE: la Registrazione è riservata per Giovani, COMUNITARI ed EXTRACOMUNITARI non cittadini italiani

Salvo che non siano già iscritti al Partito e risultino nella relativa Anagrafe, ai fini dell’elettorato attivo, hanno l’obbligo di pre-registrarsi entro e non oltre 5 giorni prima della data dello svolgimento delle primarie:
– i giovani di etĂ  compresa tra i 16 e i 18 anni;
– i cittadini comunitari non italiani ed extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno, ovvero della ricevuta di richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno.

Sabato 1 dicembre primarie elezioni segretario regionale PD

 

Appuntamento domenica 18 novembre alle 11 al circolo di via Garibaldi 23 per l’organizzazione del seggio e la diffusione delle modalitĂ  di voto.

Ricordiamo le modalità di pre-registrazione per i giovani e i cittadini stranieri qui: http://www.pdlazio.it/pre-registrazione-elettorato/

Proposta di riconversione e rilancio dell’Ospedale “Padre Pio” di Bracciano

Dal Diario del Sindaco di Bracciano

Proposta di riconversione e rilancio dell’Ospedale “Padre Pio” di Bracciano

 

A seguito dell’incontro tenutosi in data 16/06/2014 presso gli uffici della Cabina di Regia SSR della Regione, abbiamo formulato , come da accordi, una possibile proposta di riconversione e rilancio dell’Ospedale Padre Pio, alternativa a quella riconversione (praticamente chiusura) che  ci è stata presentato nella riunione suddetta e contenuta nella proposta inserita nei Programmi Operativi 2013/2015.

 

Senza voler aprire nessuna polemica, abbiamo formulato una proposta  in perfetta sintonia con i principi enunciati sul sito della Regione Lazio nella rassegna stampa del 6/12/2013 quando si affermava che con la presentazione dei Programmi Operativi 2013/2015 sarebbe stata “fornita una risposta organica allo squilibrio dell’offerta sanitaria tra il centro e la periferia, alla fragilità della sanità del territorio e alla crescente precarizzazione del lavoro”.

 

Si parlava del “superamento delle macroaree che hanno fortemente penalizzato le province, del calcolo della dotazione dei posti letto da effettuare distinguendo tra Roma CittĂ  e le singole province sulla base dei fabbisogni e del rispetto dei livelli essenziali di assistenza”, specificando che “la riduzione complessiva dei posti letto necessaria per rientrare nel parametro nazionale di 3 posti letto per mille abitanti e per raggiungere gli obiettivi del piano di rientro, si sarebbe fondata su criteri selettivi e non su tagli lineari e si sarebbe basata esclusivamente sui posti letto scarsamente o per nulla utilizzati”.

 

La conclusione di quel comunicato terminava affermando che “ i provvedimenti contenuti nei Piani Operativi sono la condizione indispensabile per tagliare i costi, ridurre il tasso di ospedalizzazione inappropriata e garantire ai cittadini una sanità più giusta ed efficiente”.

 

Possiamo assolutamente affermare che eravamo allora in linea con quei principi e lo siamo ancor più oggi, dopo la notizia (allora non conosciuta ma sperata) che la Regione Lazio potrà contare su circa400 milioni di euro in più all’anno di  maggiori risorse rispetto a quanto previsto, dopo che le verifiche fatte dai Comuni hanno determinato che nel Lazio vivono 300 mila cittadini in più rispetto alle precedenti rilevazioni Istat.

E questa notizia non è sicuramente bella ed importante solo per la Regione Lazio, ma anche per i territori delle province in quanto, se è vero che ci sono più disponibilità per la sanità laziale, è altrettanto vero che quelle risorse dovrebbero essere impegnate in parte per riequilibrare il numero dei posti letto prioritariamente negli ospedali di  provincia, dove la popolazione è fortemente cresciuta e i posti letto per acuti anziché aumentare, diminuiscono o peggio scompaiono.

Riteniamo pertanto che si dovrà prioritariamente intervenire,  per mantenere o meglio implementare  quel rapporto di 3 posti letto per mille abitanti, laddove questo fosse deficitario o molto deficitario come nella ASL RMF di Civitavecchia dove, evitando la chiusura dell’Ospedale Padre Pio di Bracciano, il rapporto obbligatorio di 3 posti letto per mille abitanti è invero allo 0,9  e con la chiusura del nosocomio andrebbe allo 0,5 per mille abitanti.

 

In conclusione la proposta che abbiamo voluto riaffermare vuole riequilibrare l’offerta sanitaria nel territorio della Asl RMF e “suggerire” il mantenimento in piena efficienza e anzi, in modo ardito, proporre il rilancio dell’Ospedale “Padre Pio”, per garantire  i principi fondanti dei Programmi Operativi della Sanità e conseguentemente  uscire dal commissariamento. Pertanto si propone:

  • Portare il nosocomio di Bracciano a n. 80 posti letto ordinari dei quali n. 60 per acuti nelle tre specialitĂ  richieste di medicina generale, chirurgia e ortopedia en. 20 posti letto post acuzie, inserendo n. 8 posti letto di day hospital, n.2 posti letto di terapia sub intensiva post-operatoria e n. 2 posti letto di osservazione breve.

Il risultato che si vuole determinare con quanto sopra evidenziato è quello di portare a 1 (uno)  il rapporto posti letto per mille abitanti nel territorio della Asl RMF, anche se ancora molto al di sotto dell’obbligatorio 3×1000 ab., con la duplice certezza di aver calcolato la dotazione di posti letto distinguendo Roma CittĂ  dalle singole province e con la consapevolezza che nel’Ospedale Padre Pio di Bracciano i letti per acuti hanno complessivamente una “occupazione” superiore al 97,50% e una degenza massima di giorni di ricovero inferiore o in linea con le prescrizioni stabilite. 

 

  • Trasferimento presso l’Ospedale “Padre Pio” di Bracciano di n. 4 medici giĂ  in carico della Asl RmF, dal PIT di Ladispoli al momento dell’apertura della Casa della Salute.

La proposta potrebbe anche prevedere come opzioni:

  • Un accordo con l’Azienda Ospedaliera S. Andrea per scambi di servizi.
  • L’inserimento dell’Ospedale “Padre Pio” di Bracciano tra le strutture previste nel protocollo di intesa UniversitĂ  La Sapienza e Regione Lazio, nella quale è possibile “strutturare” personale medico universitario ed eventualmente individuare UOC a direzione universitaria con il vantaggio di reperire le poche unitĂ  di personale medico qualificato necessarie per l’Ospedale di Bracciano, a costi ridottissimi. 

Quanto sopra proposto, qualora fosse recepito e condiviso, può prevedere una sperimentazione di 3/5 anni nei quali verrebbero monitorati i risultati attesi e valutati gli effetti  sul territorio in termini di raggiungimento degli obiettivi fissati, delle  prestazioni rese, del mantenimento dei livelli essenziali di assistenza e della durata e dell’appropriatezza dei ricoveri.

 

Si dovrà  chiaramente prevedere il mantenimento dell’attuale budget previsto per il “Padre Pio” ovvero un piccolo aumento di risorse, se necessarie, per il miglior funzionamento dell’Ospedale , che sono certo sarà “compensato” da una ottima performance ricavi/costi conseguenza delle maggiori disponibilità di posti letto (vedi scheda allegata).

 

Sarà inoltre importante destinare una  percentuale di eventuali finanziamenti  per investimento, laddove previsti dalla Regione Lazio per la Asl RmF, da utilizzare per ristrutturazioni, attrezzature e manutenzioni.

 

Siamo convinti che quanto abbiamo proposto sarà approfondito e tenuto nella dovuta considerazione , con la consapevolezza  che per mantenere dignitosi livelli di assistenza sanitaria nel territorio nord della provincia di Roma, è necessario non solo riconvertire ma soprattutto rilanciare i nosocomi delle province che, con il mantenimento del Pronto Soccorso e dei posti letto per acuti riescono a fare filtro alle grandi difficoltà nelle quali si trovano gli ospedali romani causa sovraffolamento.

 

SCHEDA PROPOSTA DI RICONVERSIONE OSPEDALE PADRE PIO CON MACRO DATI DI CARATTERE ECONOMICO- FINANZIARIO RAPPORTATI A COSTI E RICAVI SECONDO LA SITUAZIONE ATTUALE , I PIANI OPERATIVI E LA NUOVA PROPOSTA FORMULATA.

POSTI LETTO Situazione attuale Piani Operativi Regionali Proposta
Area Medica 32 20 20
Area Chirurgica 23 0 40
Post Acuzie 0 0 20
Terapia Sub Intensiva 2 0 2
Breve Osservazione 1 0 2
Day Hospital 8 10 8
64 30 92
     
COSTI
 
Personale (*) 13.875.000 12.675.000 14.700.000
Beni e Consumi (**) 1.434.000 1.250.000 1.550.000
Servizi 5.700.000 5.700.000 5.700.000
21.009.000 19.625.000 21.950.000
RICAVI
 
Ricoveri Ordinari 5.900.000 2.600.000 10.000.000
Ricoveri Day Hospital 468.000 600.000 500.000
Emergenza 2.246.782 2.000.000 2.400.000
Prestazioni Ambulatori 2.900.000 3.000.000 3.000.000
11.514.782 8.200.000 15.900.000
RICAVI/COSTI 55% 42% 72%
(*) 2012
(**) Da verificare

 

Fonte: Qui

La Regione Lazio approva la legge contro la violenza sulle donne

6 marzo 2014 – Approvata la proposta di legge regionale contro la violenza sulle donne

Scheda
Legge “Riordino delle disposizioni per contrastare la violenza contro le donne in quanto basata sul genere e per la promozione di una cultura del rispetto dei diritti umani fondamentali e delle differenze tra uomo e donna”

Potenziare il sistema dei servizi a sostegno delle donne vittime di violenza; avviare un percorso di conoscenza e analisi del fenomeno attraverso l’istituzione di un Osservatorio regionale; coordinare tutti i soggetti (istituzionali e non) che operano nel settore attraverso una cabina di regia e la predisposizione di un Piano triennale di interventi; promuovere campagne di sensibilizzazione, progetti all’interno delle scuole, percorsi formativi per operatori. Il tutto attraverso l’istituzione di un apposito Fondo, con una dotazione di un milione di euro.

Questi, in estrema sintesi, gli elementi che caratterizzano la legge votata dall’Aula della Pisana. Prevista anche la facoltà, per la Regione, di costituirsi parte civile nei processi relativi a reati di violenza su donne o minori, destinando le somme percepite a titolo di risarcimento al perseguimento delle finalità della legge.

Potenziamento e diversificazione dei servizi

Oltre a potenziare la presenza di centri antiviolenza e case rifugio (strutture di primo livello, destinate ad accogliere donne che hanno subito violenza) su tutto il territorio regionale e a rafforzare le reti locali, si introducono nuove tipologie di servizi:

– case di semiautonomia (strutture di secondo livello, per donne che non si trovano in pericolo immediato o non hanno raggiunto piena autonomia al momento della dimissione dal centro);

– interventi volti a sostenere l’autonomia economica e psicologica delle vittime ai fini dell’inserimento lavorativo, anche attraverso forme di sostegno a iniziative imprenditoriali;

– percorsi specifici per agevolare i figli delle vittime di violenza nel diritto allo studio.

Una volta entrata in vigore la legge, inoltre, la Regione potrà individuare, nell’ambito del proprio patrimonio, immobili da concedere in comodato d’uso a centri antiviolenza, case rifugio e case di semiautonomia. Si sostengono, infine, azioni di potenziamento della sicurezza diurna e notturna di luoghi pubblici “a rischio di violenza” attraverso sistemi di illuminazione e impiego di nuove tecnologie.

Conoscenza e analisi del fenomeno

Viene istituito, presso l’assessorato competente in materia, l’Osservatorio regionale sulle pari opportunità e la violenza sulle donne. Alla struttura viene attribuito il compito di provvedere alla rilevazione, all’analisi e al monitoraggio dei dati; svolgere indagini, studi e ricerche; elaborare proposte e progetti; promuovere la diffusione della cultura delle pari opportunità, del rispetto, della libertà e della dignità della donna.

Coordinamento degli interventi

Viene istituita, presso la presidenza della Giunta regionale, la Cabina di regia per la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne. L’organismo si occuperà, in particolare, di coordinare gli interventi e le misure di prevenzione e contrasto alla violenza e di promuovere l’attivazione di una rete regionale antiviolenza di cui fanno parte istituzioni, enti pubblici e privati, reti locali e associazioni del settore.

Sulla base delle proposte formulate dalla Cabina di regia e dei dati forniti dall’Osservatorio la Giunta adotterà il Piano triennale attuativo degli interventi e delle misure per contrastare la violenza sulle donne, in cui verranno fissati gli obiettivi da perseguire, individuati gli interventi da realizzare e ripartite le risorse.

 Promozione di campagne di sensibilizzazione, progetti per le scuole, percorsi formativi per operatori, programmi per recupero delle “persone maltrattanti”

Si prevede la promozione di campagne di sensibilizzazione; campagne informative e percorsi formativi nel settore della comunicazione, dei media e dei new media; progetti all’interno delle scuole, anche rivolti a docenti e genitori.

Ancora, si sostiene la formazione per operatori pubblici e del privato sociale e si promuove la formazione di agenti delle forze dell’ordine e di operatori sanitari del pronto soccorso. Promossi infine “programmi, anche all’interno delle carceri, per il recupero delle persone maltrattanti su indicazione degli organi giudiziari e/o dei servizi sociali competenti e a favore di coloro che li richiedano”.

Fonte: http://martabonafoni.wordpress.com/2014/03/06/legge-contro-la-violenza-sulle-donne-della-regione-lazio/